
Siamo tutti sfidati da ciò che sta attraversando il nostro mondo, la chiesa e le nostre famiglie oggi. Il virus stesso ha spogliato i nostri sistemi anche se i grandi di questo mondo si rifiutano di ammetterlo. Ogni volta che apriamo gli occhi, vediamo cosa sta succedendo di fronte a noi: il progressivo crollo delle torri (sistemi) costruite da noi uomini e basate non sui valori trasversali (il bene dell’uomo), ma sul gusto per il potere, il piacere del dominio e dell’intrattenimento disumano.
Forse dovremmo imparare a chiudere gli occhi a volte per osservare noi stessi dall’interno e vedere ciò che è buono e non buono in noi. Il cambiamento inizia a casa nostra, dentro di noi. La situazione di questo mondo globale i cui sistemi, compresa la democrazia, si stanno sgretolando, sembra riportare l’uomo a se.
Non è il caso di ritornare alla normalità, ne dobbiamo costruire un’altra. Dobbiamo evolvere diversamente se questa volta qualcosa è rimasto nei nostri cuori. Il tempo è quindi la nascita di un nuovo uomo. Sono falliti i sistemi e le ideologie, è rimasto l’uomo da solo. Più che ripartire, deve partire, più che ricostruire deve inventarsi un mondo diverso, un mondo umano. Questo è il tempo del singolo che pur guardando e aspirando alla società deve rinascere e crescere.
Se l’uomo diventa più umano, trova automaticamente Dio, l’autore della vita. Il potere umano è solo partecipazione all’autorità divina. Il potere è un dono di Dio. Dacci a Dio un cuore nuovo, metti in noi Signore un nuovo spirito.